.

Coro polifonico femminile / Chiavenna (SO) - Italy
  LA LAURENZIANA COMPIE 80 ANNI  
   
   
   
 

Fondata nel 1936 dal suo maestro don Giocondo d’Amato, La Corale Lauren-ziana compie 80 anni e lo fa nel modo che le è più congeniale: cantando.

La ricorrenza sarà infatti festeggiata con un grande concerto in programma nella chiesa di San Lorenzo in Chiavenna il prossimo 19 novembre alle ore 21.
Come sempre ha fatto nei concerti commemorativi,  la Corale, guidata dal maestro Ezio Molinetti,  ha scelto per l’occasione un programma particolare, tutto incentrato sulla musica veneziana del ‘700.

Partecipano al concerto, accanto alla Corale, l’orchestra d’archi “Alpinae Gentes” della Civica Scuola di Musica della Provincia di Sondrio, guidata dai maestri Francesca Vignato ed Elia Senese, e il soprano Emanuela Galli, che proprio nella corale ha mosso i primi passi in  campo vocale ed ora è prota-gonista di primo piano sui palcoscenici internazionali.

 

 

 

Questi i brani in programma:

 

ANTONIO VIVALDI

Concerto per achi in re magg. RV 121

 

locandina
 
 

BALDASSARRE GALUPPI - Dixit Dominus, salmo 110 per coro e archi

 

ANTONIO VIVALDI - Concerto in fa minore per violino e archi "L'inverno", RV 297

 

JOHANN ADOLPH HASSE - Miserere in do minore per soli, coro e archi

 
   
   
  ***  
   
  Brevi note al programma  
 

Centro musicale per eccellenza nell’Italia del XVIII secolo e punto di riferimento per i musicisti di tutta Europa, Venezia vide anche a quel tempo la straordinaria fioritura di un repertorio specificamente de-dicato alle voci femminili; un repertorio che particolarmente si addice a un coro come la Laurenziana che, per tutta la seconda metà della sua lunga storia, che in questa occasione si festeggia, è stata - ed è tuttora - appunto una formazione a voci femminili.

 
 

Nella città della laguna esistevano nel ‘700 delle istituzioni caritative, dette “ospedali”, gestite da religiosi e laici, che si dedicavano all’assistenza dei più svantaggiati. Tra queste, l’Ospedale dei Mendicanti, dei Derelitti, della Pietà e degli Incurabili. In questi luoghi venivano accolte molte fanciulle orfane, abbandonate o bisognose; esse ricevevano una formazione spirituale,  venivano avviate alla vita lavorativa e, in molti casi, erano educate alla musica, sia vocale che strumentale. Spesso la musica ebbe anche il sopravvento rispetto alle altre attività, come testimoniano i registri contabili di queste pie fondazioni e le cronache del tempo.

.
 
  Venezia, Ospedale degli Incurabili  
 

A curare la formazione musicale delle fanciulle furono chiamati illustri musicisti quali Antonio Porpora e Tommaso Traetta, esponenti di spicco della scuola napoletana, Baldassarre Galuppi, nativo di Burano e prolifico compositore di melodrammi, Johann Adolph Hasse, musicista tedesco che si formò alla scuola italiana di Scarlatti, oltre che lo stesso Vivaldi, che visse e lavorò alla Pietà per circa quarant’anni. La musica che si faceva presso questi istituti raggiunse livelli di grande eccellenza, come leggiamo in alcune testimonianze di visitatori illustri quali Jean-Jacques Rousseau, Charles Burney e J. Caspar Goethe. Le esecuzioni durante i vespri domenicali o in vere e proprie “accademie” aperte al pubblico, nelle quali le ragazze davano prova della loro maestria esibendosi nascoste da una fitta grata, costituivano un appuntamento del tutto particolare e velato di mistero, oltre che un vanto per la Repubblica della Serenissima.

 
     
 

Il programma del concerto vuole idealmente ricondursi al clima di una Venezia settecentesca ricca di fascino e di esperienze artistiche, proponendo brani proprio di Galuppi, Vivaldi e Hasse, vale a dire di tre esponenti di primo piano di quella stagione musicale che rimane probabilmente unica ed irripetibile.

 
                   

.